“È l’ora di uscire da Acqualatina”: per SI-SEL è il sistema che ha reso l’acqua una merce

La battaglia contro Acqualatina ha una rilevanza che va ben oltre i confini dell’ATO. In essa si sostanziano tutte le contraddizioni di un sistema che ha reso merce l’acqua, trasformandola da diritto a bisogno. 
A cinque anni dai referendum che hanno affermato in maniera categorica il valore dell’acqua come Bene Comune niente è cambiato, le bollette continuano ad aumentare, Acqualatina continua la sua inefficiente gestione del ciclo dell’acqua, le amministrazioni, quasi tutte, prone al gestore, continuano a votare nelle varie assemblee dell’ATO qualsivoglia documento le si presenti.
Con la tornata delle recenti amministrative, però, il panorama politico è mutato.

In provincia di Latina sono ormai molte le amministrazioni locali che della battaglia contro Acqualatina hanno fatto uno dei capisaldi della battaglia elettorale.
Comuni come Latina, Aprilia, Nettuno, Formia, Priverno, per rimanere ai più significativi, hanno l’Acqua Bene Comune nelle loro priorità.

Diventa matura nell’agenda politica provinciale la questione della ripubblicizzazione del servizio idrico.

Bisogna ribadire con forza che non serve una nuova governance se la società continua ad essere gestita in una logica privatistica.

Serve un soggetto di diritto pubblico che risponda direttamente agli enti locali ed ai cittadini ed in cui è assente il concetto di profitto.

L’acqua è un diritto e la gestione deve essere pubblica , come stabilisce anche la legge regionale in materia, la più avanzata d’Italia

Allora che fare?

Per l’immediato bisogna evitare che Veolia venda il proprio pacchetto azionario ad Acea per una somma che si aggira attorno a 20 milioni di euro.

Uno strumento esiste. Verifichiamolo.

 L’assemblea dell’ATO attivi l’articolo 35 della convenzione di gestione che recita: ”L’Autorità d’Ambito…potrà recedere in qualsiasi momento , con il preavviso, le modalità e le condizioni previste nel capitolo 33 del Disciplinare, previa corresponsione al Gestore delle somme di cui all’art. 24…..Il Gestore, in caso di esercizio della facoltà di recesso.. assicurerà la continuità del Servizio Idrico Integrato fino alla consegna dei beni al (nuovo) soggetto.

L’assemblea dell’ATO attivi le procedure di recesso e blocchi la possibilità di vendita delle azioni.

Ci si attivi, inoltre, come Enti locali, partiti, associazioni e movimenti perché la Regione licenzi in tempi rapidi la proposta di legge sulla ridefinizione degli Ambiti territoriali ottimali, sulla base dei bacini idrografici.

Sono Ambiti, più piccoli rispetto a quelli odierni, che dovranno favorire una gestione più trasparente della risorsa idrica favorendo reali processi di partecipazioni delle comunità locali.

E’ urgente quindi delineare una strategia che affronti il tema Acqualatina a più livelli: a livello regionale, a livello politico provinciale e a livello di assemblea dell’ATO in cui sono protagonisti i comuni.

Chiediamo al Comune di Latina di farsi parte attiva per dare vita ad un tavolo di lavoro che costruisca una strategia comune di intervento che porti al superamento di Acqualatina e che affronti il percorso anche sotto il profilo giuridico, con la consapevolezza che non sarà una battaglia semplice che richiederà intelligenza e chiarezza di obiettivi.

Coordinazione provinciale di SI-SEL