Formia, fino al 31 maggio sarà possibile bruciare sfalci e residui di potatura.

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comune di formia logoFino al 31 maggio sarà possibile bruciare sfalci e residui di potatura. Lo prevede l’ordinanza firmata dal Sindaco Sandro Bartolomeo in deroga al divieto di combustione fissato dalla legge. Consentita fino alla fine di maggio, la deroga riguarda i soli residui vegetali e residui di potatura provenienti da attività agricola. Contestualmente, l’ordinanza impone una serie di condizioni a tutela dell’ambiente:

–          le operazioni di accensione e spegnimento dei fuochi devono svolgersi nelle giornate in assenza di vento secondo una specifica tabella di orari (dal sorgere del sole alle ore 9 e dalle 17 fino al tramonto)

–          nel caso il vento si alzi dopo l’accensione del fuoco, quest’ultimo deve essere immediatamente spento;

–          il terreno su cui si esegue la combustione deve essere circoscritto ed isolato con mezzi efficaci ad evitare il propagarsi del fuoco, con una fascia di larghezza non inferiore a 5 metri prima della vegetazione;

–          deve essere assicurata costante vigilanza;

–          la combustione deve avvenire all’aperto in cumuli di dimensione limitata in modo da limitare la produzione di fumo;

–          la combustione deve avvenire ad almeno 100 metri da boschi, edifici di terzi e dalle strade;

–          nelle aree agricole adiacenti ai boschi va realizzata una fascia di parafuoco di larghezza non inferiore a 5 metri, priva di vegetazione;

–          vietato l’abbruciamento nei giorni in cui le condizioni meteorologiche favoriscono il ristagno del fumo;

–          è sempre vietata la combustione di materiali o sostanze diverse dagli scarti vegetali indicati;

–          la combustione è vietata durante il periodo in cui sia dichiarato lo stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi o in caso di espresso divieto dell’autorità.

L’inosservanza di tali disposizioni è punita con sanzioni amministrative per un importo compreso tra gli 80 e i 500 euro.

La deroga risponde all’esigenza di sostenere la spiccata vocazione agricola del territorio, caratterizzato da larga presenza di olivo e arboricoltura da frutto. Colture in larga parte di tipo arboreo con ciclo poliennale, soggette quindi a periodica pratica agronomica di potatura. Per i piccoli produttori sarebbe tecnicamente ed economicamente insostenibile raccogliere gli sfalci, ammassarli e trasportarli fino agli impianti di trattamento biomasse. Lo stesso centro comunale di raccolta dei rifiuti non sarebbe in grado di accogliere grandi quantità di residui colturali quali ramaglie o porzioni di rami. Necessario dunque ed improcrastinabile garantire un sistema di smaltimento delle potature e dei residui agricoli, utile per evitare l’innesco di incendi, per limitare la diffusione fitopatologica e per prevenire dissesti idrogeologici.