Tornano i bruchi mangia foglie, ma sono meno cattivi di quello che sembrano

Anche quest’anno dobbiamo aspettarci una temporanea occupazione dei nostri alberi da parte delle larve e dei bruchi della Lymantria dispar. La farfalla ampiamente diffusa non solo in Europa e che ovunque provoca forti preoccupazioni, ma l’effetto dell’infestazione della Lymantria dispar, nonostante il forte impatto visivo, è sempre di breve durata e non dannoso per la sopravvivenza del bosco.

È importante ricordare che i bruchi della Lymantria sono, sì, ricoperti di peli che risultano leggermente urticanti per i soggetti più sensibili, ma non hanno nulla a che vedere con quelli della Processionaria e i relativi effetti su vari animali, compreso l’uomo.

I bruchi della Lymantria dispar potranno provocare, nonostante l’attività di mitigazione del fenomeno che il Parco sta mettendo in atto fin dallo scorso anno, una fortissima defogliazione delle nostre aree boscate In questo caso, per qualche settimana, l’aspetto del bosco sarà triste e, a qualcuno, apparirà spettrale, morente. Ma le chiome dei nostri alberi, proprio come è successo lo scorso anno, alla fine dell’estate saranno di nuovo verdi.

In questi giorni, nonostante l’emergenza covid19, personale specializzato dell’Ente Parco sta intervenendo nel tentativo di contenere l’impatto di questi ospiti, tanto naturali quanto poco graditi, utilizzando metodiche ecocompatibili che possano fare da barriera alla diffusione dei bruchi.