A.N.P.I. Formia, eletto nuovo presidente. D’Angelis: “Realtà associativa fondamentale per il territorio”

In data 16 Gennaio dell’anno corrente la sezione ANPI di Formia eleggeva il nuovo presidente nella persona di Francesco D’Angelis. Classe 1994, studente di giurisprudenza e attivista contro le discriminazioni, Francesco assume la guida di una delle più importanti associazioni cui spetta di salvaguardare la Costituzione e la buona politica, portare avanti i valori della Resistenza e lottare contro i neofascismi e neonazismi. Lo stesso Francesco dice: “ANPI è una realtà associativa fondamentale in un territorio così difficile, in cui assistiamo ad episodi discriminatori che, di fatto, ricordano, purtroppo, quelli che accaddero, ormai, più settant’anni fa. E se il tutto viene preso alla leggera, diventa un pericolo ancora maggiore: sottovalutare il nemico, ritenendo che il fascismo ed il nazismo siano terminati nel 1945, è un errore madornale che ci può costare il ritorno ad una dittatura, alla massiccia presenza di questi soggetti nel nostro territorio. ANPI, però, non si occupa solamente del rispetto dell’individuo nel senso della discriminazione, ma anche del rispetto dell’individuo nell’ambito politico: è chiaro, come, una pessima gestione della cosa pubblica, incida negativamente sulla qualità della vita dei cittadini e come, lo stesso, possa essere contrario ai principi della nostra carta costituente, figlia di una Resistenza che, per noi, rappresenta il punto di partenza per vivere la società attuale. Dunque, è nostra preminente intenzione, coadiuvarci con le altre realtà associative territoriali, al fine di parlare ai cittadini di tutte quelle tematiche a noi più care, volte ad analizzare con loro la nostra attuale società, partendo dal ventennio fascista, dal nazismo, dalla Resistenza, dalla liberazione, così che appaia evidente come, di fatto, non solo la minaccia del ritorno di queste politiche oscure sia possibile e da non sottovalutare, ma soprattutto come, quegli anni, abbiano inciso anche sull’attuale società”. Rispetto al rapporto con la cittadinanza, Francesco auspica una larga partecipazione soprattutto giovanile: del resto, siamo noi ragazzi, dice, il presente, ma soprattutto il futuro di una società che, troppo spesso, sbanda in preda a vecchi retaggi.