Tattica-mente post partita, Inter-Milan 1-0

A cura di Angelo Capotosto.
Inter – Milan 1-0 ( 86’ Palacio)

20131223-083901.jpgTattica: Un derby della Madunina tutt’altro che scintillante quello andato in scena questa sera a San Siro. Non c’è più il Milan degli anni d’oro, quelli cantati da Jake La Furia in cui c’erano Sheva, Nesta e Pirlo e nemmeno l’Inter del Triplete, la squadra di Lucio, Eto’o e Milito. Nonostante gli interpreti non siano proprio all’altezza degli illustri predecessori le luci a San Siro si devono comunque accendere e il derby che ne viene fuori è una partita giocata solamente sui nervi, sulla caparbietà e sulla voglia di prevalere sull’avversario. Allegri lancia il giovanissimo Saponara (fino ad oggi soli 35’ per lui in stagione) preferendolo a Matri dato titolare alla vigilia. Mazzarri invece rimpiazza lo squalificato Alvarez con Iron Man Zanetti. Va da sé che le due mosse degli allenatori non favoriscono lo spettacolo e rendono il gioco frastagliato e poco godibile. Le emozioni nascono da qualche mischia, da un paio di episodi arbitrali, dubbi solo per il direttore di gara, e per il parapiglia finale di cui subisce le conseguenze peggiori Muntari che viene mandato anzitempo negli spogliatoi da un fiscale Celi. L’unica stella della serata è il giocatore totale che milita nella squadra nerazzurra; un giocatore di cui abbiamo tessuto le lodi molte volte in questa rubrica, ma che merita ancora una volta la copertina non solo per il gol tanto bello quanto decisivo, ma per il lavoro fondamentale che “El Trenza” si sobbarca ogni volta che si allaccia le scarpe ed entra in campo. Rodrigo Palacio è la punta che tutti gli allenatori desiderano e non per niente sta giocando titolare in una nazionale come quella argentina che ha nel reparto offensivo giocatori del calibro di Higuain Messi Aguero e Lavezzi (Tevez non viene convocato dal CT Sebella).
Mente: Psicologicamente Allegri aveva preparato bene la partita. Il Milan infatti ha dominato nel primo tempo e forse con un po’ di coraggio in più avrebbe potuto segnare almeno un gol ad un Inter che non riusciva neanche ad impostare un’azione. Nel secondo tempo le due squadre hanno giocato alla pari e Mazzarri gli ultimi 20 minuti ha sentito l’odore del sangue di un Milan ormai sulle gambe. Tempestivi e corretti gli inserimenti di Icardi e soprattutto di Kovacic che ha dato più ritmo e geometrie al centrocampo nerazzurro. Lettura perfetta del tecnico ex Napoli che insieme a Palacio è il vero valore aggiunto della squadra del neo presidente Thohir.