Ad un anno dall’omicidio, il ricordo di Romeo

Una giornata davvero diversa questo 16 febbraio per gli studenti dell’IISS Caboto, una giornata attraversata dal ricordo di un compagno di classe, di cammino, un amico al quale, il destino, per ragioni ancora inspiegabili ha spezzato la vita in un giorno di festa di un anno fa.

La giornata è iniziata con gli amici della quinta I, classe che avrebbe dovuto frequentare anche Romeo quest’anno, della quinta G e quinta E, che insieme alla Dirigente, Professoressa Maria Rosa Valente, i docenti delle rispettive classi e i genitori di Romeo si sono fermati in una lunga riflessione guidata da Don Francesco Fiorillo, della Comunità di S. Magno.

Il racconto dei ragazzi e dei docenti ha sottolineato come Romeo sia stato il riferimento di riflessione nel corso di questi 12 mesi in ogni poesia, in ogni racconto, in ogni confronto in classe … è sempre stato presente tra i ragazzi.

Così la Preside ha ricordato “quanto fosse bello il suo sorriso; … lo abbiamo conosciuto come un ragazzo con tanta voglia di costruirsi il suo futuro; … Siamo tristi perché noi potremo guardarlo solo in foto, non potremo più abbracciarlo e tutto quello che resta di Romeo è racchiuso nei nostri ricordi. Ma loro, i ricordi, sono l’arma più potente di tutte: nessuno è in grado di cancellarli e quelli più forti sopravvivono persino al tempo che fugge senza pensare alle persone che lascia indietro. Questi ricordi sono il nostro bene più prezioso perché nessuno potrà portarli via e anche se un giorno ci verrà voglia di abbracciare Romeo e non potremo farlo ci tufferemo proprio in un ricordo, lo rivivremo assieme e allora sarà compiuto un piccolo grande miracolo, come sta accadendo proprio ora perché Romeo è qui con noi.”

La morte prematura di un giovane che tanti di noi hanno conosciuto ci pone tanti interrogativi: “Come è possibile morire senza un perché? Perché morire a 18 anni? Perché accadono queste cose?”… Domande tante volte senza risposta ma che spesso trovano risposta proprio nelle nostre azioni.

Alle ore 11,00 i compagni di classe, i docenti, i rappresentanti di ciascuna classe e di Istituto del Caboto, la famiglia ed i parenti e gli amici di Romeo, nella Chiesa di S. Paolo, hanno partecipato alla celebrazione dell’Eucarestia presieduta da S. Ecc.za Mons. Luigi Vari. Ancora una volta Mons. Vari ha parlato ai giovani amici e alla famiglia di Romeo, sottolineando la forza rivoluzionaria che può introdurre nella nostra società la forza e la capacità del perdono, anche quando questo non sembra possibile.

Un momento carico di emozione è stato quello del saluto dei compagni di classe di Romeo che hanno letto due messaggi che raccontando la loro amicizia ed il loro affetto, ma anche tutta la bellezza della speranza di poter dare luce e colore ad una storia che sembra spesso troppo cupa per avere colori: “Ci dicevi sempre di sorridere, ed allora vivremo così, sorridendo e divertendoci, affinché ogni nostra risata permetta di sorridere anche a te …”

Quello di oggi è stato solo un primo momento vissuto dall’Istituto in quanto, come annunciato dalla Dirigente del Caboto, “da oggi abbiamo pensato di istituire il 16 febbraio di ogni anno la “Giornata del Ricordo del Caboto”, giornata dedicata ad un confronto tra docenti, esperti ed alunni sulle problematiche giovanili, sui temi della violenza, del bullismo e sul perché di alcuni accadimenti, proprio perché nessuno di noi avrebbe mai immaginato che saremmo stati qui a ricordare insieme il nostro alunno, amico, figlio Romeo, la sua determinazione, il suo entusiasmo, la sua grinta e la sua allegria.”

Chiudiamo con il pensiero di Madre Teresa di Calcutta, la Santa dei poveri:

“I figli sono come gli aquiloni,

insegnerai a volare ma non voleranno il tuo volo.
Insegnerai a sognare

ma non sogneranno il tuo sogno.
Insegnerai a vivere

ma non vivranno la tua vita.
Ma in ogni volo, in ogni sogno e in ogni vita

rimarrà per sempre l’impronta dell’insegnamento ricevuto.”

Comunicato Stampa Istituto G. Caboto