#Formia, vicenda Piccolino, CasaPound: “Bartolomeo chieda scusa”

Chiamarla pessima figura sarebbe un eufemismo”: è questo il commento di Mauro Pecchia, coordinatore di CasaPound Italia Sud Pontino, in merito alla vicenda dell’arresto del presunto assassino di Mario Piccolino. “La sinistra locale ha tentato in tutti i modi di conquistarsi un martire sul campo. La gestione della vicenda che ha visto protagonista i maggiori esponenti del Partito Democratico locale è stata a dir poco vergognosa. Qualcuno – prosegue Pecchiaha pensato più di crearsi una finta passerella anti-mafia, piuttosto che rispettare un grave momento di lutto per il nostro territorio, attendendo in rispettoso silenzio l’esito delle indagini”.

Secondo il coordinatore locale di CasaPound Italia il Partito Democratico e i suoi esponenti avrebbero fatto una vera e propria opera di sciacallaggio, approfittando della morte di un noto blogger locale, rivendendosela immediatamente come un’esecuzione di camorra, facendo in modo che i cittadini potessero pensare che la morte di Mario Piccolino non fosse legata a un contenzioso di natura personale, ma a un avvertimento nei confronti dell’amministrazione comunale formiana e del suo sindaco Sandro Bartolomeo.

Saranno rimasti delusi i nostri esponenti democratici, i quali si sono subito preoccupati di fare la figura dei paladini della giustizia, piuttosto che ricordare un loro amico e conoscente con il dovuto rispetto. Chi ripagherà – continua Pecchiai danni che sono stati fatti all’immagine del nostro territorio? Quanti possibili turisti in tutta Italia saranno stati allontanati dalle nostre zone, perché qualcuno ha pensato bene di approfittare dei riflettori dei media nazionali per dipingere il nostro Golfo come una zona dove la camorra spara in pieno giorno. Dopo il teatrino che il Partito Democratico ha inscenato in tutte queste settimane – conclude – è il tempo delle scuse, chieda scusa il sindaco Bartolomeo e tutti coloro che hanno partecipato a questo sceneggiato da pochi soldi. Chieda scusa ai cittadini del territorio, ma soprattutto, chieda scusa al suo amico Mario Piccolino, per aver usato la sua morte come una bandierina da sventolare”.