L’importanza dei vaccini

di Irene Ialongo

L’inizio dell’anno scolastico 2017-2018 ha coinciso, in particolar modo per i più piccoli, con una campagna di vaccinazione di massa voluta dal Ministero della Salute, con conseguenti polemiche e reazioni in varie parti d’Italia. Ma di cosa si parla realmente? A cosa servono i vaccini e perché è obbligatorio vaccinarsi?

I vaccini sono dei preparati biologici che proteggono l’organismo contro una determinata malattia, perché permettono all’organismo di riconoscere un virus o un batterio, distruggendolo o memorizzandolo, così che il sistema immunitario potrà riconoscerlo e distruggerlo più facilmente qualora lo incontri di nuovo.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che siano più di otto milioni le vite salvate ogni anno dai vaccini. Grazie al progresso tecnologico applicato alla ricerca medica, i vaccini sono stati ulteriormente migliorati, infatti quelli di nuova generazione offrono più sicurezza, maggiore efficacia ed una protezione più duratura. Considerando che l’eradicazione di una malattia infettiva non può essere assicurata esclusivamente da altre misure igienico sanitarie, occorre concentrare tutti gli sforzi per raggiungere e mantenere una copertura vaccinale ottimale e raggiungere quello che viene definito “Effetto Gregge”.

L’Effetto Gregge” detto anche “Immunità di Gregge” vuol dire che se il 95% di persone è vaccinata e quindi immune dall’infezione, non solo i singoli sono protetti dall’infezione, ma l’agente patogeno non riesce più a circolare in quella comunità. Se il tasso di vaccinazione è inferiore, invece, il virus può circolare e in questo caso sono a rischio non solo i bambini che non sono stati vaccinati ma anche quelli, che, per esempio, non si sono potuti vaccinare, magari perché si stanno curando per patologie di vario genere, per esempio un tumore, oppure per allergie a precedenti vaccinazioni, o che, a causa di terapie immunosoppressive, non si sono potuti vaccinare o hanno perso la loro immunità.

In Italia dal mese di settembre 2017 con un DL è stato reintrodotto l’obbligo vaccinale per l’accesso a nidi, scuole materne e dell’obbligo fino a sedici anni.

La legge legifera su quattordici vaccini: dieci obbligatori, cioè anti poliomelitica, anti difterica, anti tetanica, anti epatite B, anti pertosse, anti Haemofilus Influenzae tipo B, anti morbillo, anti rosolia, anti parotite, anti varicella e quattro ad offerta “attiva e gratuita” cioè anti meningococco B e C, anti pneumococco e anti rotavirus.

 

Viene istituita una “Anagrafe nazionale vaccini” che registrerà i soggetti vaccinati, quelli da vaccinare, dosi e tempi di somministrazione delle vaccinazioni e gli eventuali effetti indesiderati.