Tattica-mente: Torino-Juventus 0-1

Torino-Juventus 0-1 (54′ Pogba)
Tattica: Proviamo a parlare di calcio nonostante l’errore grossolano dell’arbitro Mazzoleni che regala alla juve 3 punti preziosi per non perdere terreno su Roma e Napoli.

20130930-100252.jpgIl marchio Ventura prevede da anni un 4-2-4 spregiudicato con ali molto più a loro agio nell’offendere che nel rientrare. Questa stagione invece il tecnico genovese ha puntato sull’affidabilità difensiva e sulle ripartenze veloci con un 3-5-2 molto chiuso che regala meno sbalzi d’umore ai tifosi torinisti e in generale meno partite giocate a viso aperto.
Contro la Juve di Antonio Conte che ormai fa giocare la sua squadra a memoria non poteva essere diversamente ed il risultato è stato un derby della mole brutto, nervoso e deciso solo da un episodio che non si può neanche definire dubbio vista la netta posizione di fuorigioco di Tevez nell’azione che ha portato al gol di Pogba.
Questo Torino a dir la verità non piace nonostante subisca meno e sia molto più difficile da affrontare rispetto a quello che eravamo abituati a vedere. Il calcio champagne di Ventura che faceva stropicciare gli occhi fin dai tempi di Pisa e Bari non esiste più e al suo posto è rimasto un approccio rinunciatario in cui una punta (Immobile) ha giocato praticamente stopper su Pogba per limitare il raggio d’azione del francese e lasciare l’impostazione ai suoi compagni di reparto, con un Cerci apparso in forma mondiale, che veniva cercato costantemente con lanci lunghi molto spesso imprendibili anche per la palese facilità di corsa dell’esterno (ormai attaccante) romano.
Grazie a questo Torino poco propositivo e alla solita precisa organizzazione difensiva di Antonio Conte la Juventus non ha rischiato nulla per tutta la partita con un Buffon che si è goduto un pomeriggio tranquillo da privilegiato spettatore pagato. C’è da dire che ai punti avrebbe meritato la Juventus che ha sempre cercato di giocare e, come si suol dire, di “fare la partita”. Purtroppo il calcio non è il pugilato e a volte le partite trovano un padrone anche grazie a singoli episodi.
Mente: Conte ha cambiato molti interpreti dell’ 11 titolare schierato contro il Chievo mercoledì scorso, sia per recuperare energie fisiche sia, soprattutto, per tenere tutti sulla corda e dare una chance a giocatori che avevano trovato poco spazio in questo inizio di stagione. La scelta di lanciare nel derby Giovinco, juventino doc fin dalle giovanili, poteva essere la mossa psicologica per riuscire a sbloccare un giocatore che sente più di molti altri il peso di indossare la maglia zebrata. Purtroppo per la Juventus la formica sempre meno atomica non ha risposto alla chiamata come il mister bianconero si augurava e ha fornito la solita prestazione fumosa e leggera che lascia poche tracce a questi livelli. Difficilmente nelle gerarchie juventine non rimarrà la quinta punta.
Ventura temeva molto questo derby e ha cercato di vincerlo più con i nervi che con la qualità. Il torino non supera la juventus da quasi 20 anni ed ancora una volta non è riuscito a segnare neppure un gol. Per l’allenatore granata sarebbe stato più un giusto un pareggio e recrimina sull’episodio del gol di Pogba.
Tutto corretto e forse un punto per uno sarebbe stato l’epilogo più giusto, anche se Antonio Conte non ci sta e punta la lente d’ingrandimento su un’entrataccia da dietro di Ciro Immobile su Tevez che effettivamente poteva essere da rosso e che avrebbe lasciato il Torino in 10 per più di un’ora.
Come al solito ognuno tira l’acqua al suo mulino e non sta a noi giudicare. Ciò che dispiace è che in questo pomeriggio di poco o nulla calcistico oltre al Torino e all’arbitro Mazzoleni ha perso anche il calcio da esteti, quello fantasioso che ci ha fatto innamorare di questo sport fin da quando eravamo bambini.