Itri, oggi l’addio ad Andrea Di Mascolo morto a 22 anni

Più che le parole, gli applausi all’amico che andava via e le lacrime, hanno parlato quegli sguardi smarriti, quel tenersi per mano o quell’appoggiarsi sulla spalla dell’amica o dell’amico, quel silenzio tanto assordante che ha avvolto un’assemblea religiosa e una antistante piazza appena fuori la chiesa dell’Annunziata, dove si è svolto il rito esequiale, stracolma di persone di ogni età giunte a Itri per far “sentire” all’amico che stava partendo per l’ultimo viaggio terreno quanto forte fosse la vicinanza di chi lo ha incontrato, conosciuto e amato a scuola, nell’attività sportiva, nel tempo libero, negli affetti, nella vita con le sue tanto coinvolgenti sfaccettature che la quotidianità propina.

Penetranti le parole del celebrante, il viceparroco don Riccardo Spignesi, il ricordo di molti amici, le parole pacate di quanti, nel giorno del dolore, hanno dismesso i toni accusatori di chi ha indicato, fin dal primo momento, i colpevoli di questa brutta pagina che insozza la dignitosa deontologia di quanti svolgono con ineguagliabile encomio il loro compito al servizio della collettività, delegando, in seguito, i competenti organi inquirenti a farlo, per urlare con il silenziatore di chi ha il cuore straziato, che anche un pezzo della propria vita se ne stava andando con Andrea.

Andrea Di Mascolo

E nell’animo di tutti sono rimaste scolpiti i pensieri cui ha dato forma un estensore che ha categoricamente preteso di restare anonimo per la curiosità effimera di chi ricerca solo l’apparenza anche dei momenti che rendono dignitosa la quotidianità esistenziale , amicissimo di Andrea e della sua meravigliosa famiglia. “Parole ce ne sono poche ma emozioni a milioni ….lacrime, rabbia, impotenza, dolore senza rimedio ….si questo ha portato nei cuori di tutti noi questa scomparsa assurda… prematura….. ingiustificata …feroce… Si andrà avanti …perché l’istinto primordiale per la vita lo imporrà….ma questo non significherà dimenticare …dimenticarti … dimenticare la persona …il dolore …e il vissuto dei tuoi pochi anni di vita… Si andrà avanti perché non si avrà altra scelta … Si andrà avanti portando con noi questa ferita indelebile … Impareremo a indossare una maschera e a sorridere mentre dentro avremo una tempesta infinita … A voi che ci avete strappato questa vita …auguro solo una cosa, di incontrare gente come voi perché possiate sempre e unicamente rapportarvi con i vostri simili ….”. E qui tacciono le voci del pianto silenzioso, per lasciare, adesso, la scena ai più che giusti risvolti legali.
Orazio Ruggieri