VOLTA LA CARTA

A due anni dal terremoto di Amatrice le macerie si accumulano ancora come i ricordi.

Le case, i negozi, le chiese, le scuole ma anche le piccole piazze, le stradine, le salite, non c’è più niente ad Amatrice, non ancora.

La ricostruzione è lenta, e qualcuno inizia addirittura a chiedersi se valga ancora la pena investire su questi piccoli territori che alla fine, altro non sono che case di riposo a cielo aperto.

Ma la gente di montagna è attaccata alla propria terra, ogni angolo, ogni pezzetto di roccia è la fotografia di un’esperienza, di qualcosa di incancellabile di un paese dove il lento scorrere del tempo è l’unica certezza che resta.

Amatrice come L’Aquila, qualche anno prima, alla stessa ora, la terra tremava, si apriva lasciando cadere nei suoi abissi la storia, il presente ma non il futuro di una città che, a distanza di quasi dieci anni dalla tragedia che l’ha colpita è ancora chiusa nella sua “zona rossa”.

L’Aquila, città ferita e straziata, ma tuttavia composta e dignitosa nel suo dolore, spaccata in due ma mai piegata a terra, forte e accogliente, silenziosa ma decisa è un paese che vuole a tutti i costi rinascere, che non accetta di essere lasciato indietro, che fa appello alle sue infinite risorse; alla sua storia, alle sue bellezze, ai suoi sapori.

L’Aquila riparte dalla cultura, dalla buona volontà dei cittadini aquilani che, a dispetto della politica che cambia bandiera, colore e casacca resta ferma nel suo obiettivo: restituite una speranza.

L’Associazione Volta la Carta grazie al lavoro costante e profondo della sua presidente la Professoressa Valeria Valeri, nasce proprio per dare, anzi ri-dare voce alla città che si risveglia, che ha ancora molto da dire e da raccontare.

“L’emancipazione femminile e il duro confronto con la morale conservatrice e paesana dei primi anni sessanta sono al centro del romanzo di Eleonora Carta BelfioreNenetta -, Edizioni Menabò D’Abruzzo , che sarà presentato a L’Aquila il 27 agosto alle 17:30 presso la Sala Polifunzionale Arnaldo Leone di Arkhé , a Palazzo Marinucci in via XX settembre 19.

Il romanzo è ambientato in un paesino non distante dalla costa abruzzese, dove l’economia si basa sui ritmi agricoli della terra e dove le donne vivono in una condizione di totale subordinazione. Un vento di cambiamento, però, comincia a soffiare con l’arrivo degli elettrodomestici e, in particolare, della televisione. Una finestra sul mondo, quello dei mitici anni 60, che accende nei giovani sogni e speranze di un futuro diverso da quello dei loro padri. Si apre così uno scontro generazionale nel quale le antiche leggi della morale collettiva, incarnata dagli anziani, cercano di reprimere la spinta di rinnovamento delle nuove generazioni. Nenetta, protagonista del romanzo, interpreta pienamente la voglia di realizzazione personale, non solo dal punto di vista dei giovani, ma anche e soprattutto da quello delle donne che, proprio a partire da quegli anni, porteranno a compimento tante battaglie per l’emancipazione.”

Di Alessia Maria Di Biase