Gaeta-Caboto, “Si rinuncia alle aule Magna e Professori pur di far lezione”

Torniamo dopo quasi un mese a parlare ancora una volta della Carenza di Aule del “Caboto”.
Per quanto il Collegio dei Docenti denunciò alle autorità preposte, prima dell’apertura delle scuole, non solo ancora non sono state trovate soluzioni ma, nonostante l’indignazione generale delle famiglie, dei docenti, degli allievi nemmeno compiuti gli atti minimi necessari.
Ormai non è possibile comprendere come, in un Paese che vuole essere tra i grandi leader mondiali dell’economia, ci si comporti nei confronti dell’Istruzione come nel peggiore dei paesi del Terzo Mondo.
In questi giorni, l’unica possibilità che il Dirigente e i Docenti dell’Istituto hanno visto possibile per consentire di avviare in un qualche modo un anno scolastico che rischiava di essere messo in discussione, è stata quella di rinunciare alla Biblioteca, alla Sala Professori, all’Aula Magna, nella quale sono state allocate più classi, fatto questo che ha anche impedito di celebrare il concerto programmato con l’Ass. S. Giovanni a Mare, e occupare ulteriori spazi non propriamente adatti come aule (alcuni uffici, parte di corridoi, ecc.). Qualche tecnico della Provincia di Latina ha definito “invivibili” le condizioni nelle quali è costretto questo Istituto che dovrebbe vivere la gioia dei suoi 160 anni di storia e che si vede calpestato dall’incuria delle amministrazioni e delle politiche locali.
L’Anno Scolastico ha avuto inizio, ma l’assenza di organi che si assumano il coraggio delle decisioni che risulterebbero risolutive, e che sono sotto gli occhi di tutti, costringe 400 ragazzi a doversi adattare, alla stregua di passeggeri clandestini, in ambienti poco consoni o comunque non concepiti come aule.
L’Istituto, nell’ultimo trentennio ha svolto un ruolo di tutto rilievo nel sistema dell’Istruzione nautica italiana e non solo, collaborando con la Direzione Generale per l’Istruzione Tecnica del MIUR nella elaborazione dei Progetti Assistiti di Revisione dell’Istruzione Nautica denominati “Orione” (1986) e “Nautilus” (1994) fino a dare con i suoi docenti totale supporto al Gruppo di Lavoro del MIUR per l’elaborazione delle Competenze in esito del settore Trasporti e Logistica di cui alla Direttiva n. 4 del 16/01/2012.
Negli ultimi due anni, poi, in seguito all’Atto n. C(2013)1546 Final che ha avviato la Procedura di Infrazione contro l’Italia per “presunte carenze del sistema italiano di istruzione e formazione della Gente di Mare”, questo Istituto è stato ancora una volta chiamato dalla citata Direzione Tecnica a portare il suo contributo per il superamento della Procedura di Infrazione, fungendo da supporto anche agli altri Istituti.
Oggi veniamo a conoscenza che l’Organismo di Verifica dell’Unione Europea (E.M.S.A.), svolgerà il suo Audit del sistema di Istruzione e Formazione italiano, per verificare l’applicazione delle norme internazionali previste nell’Istruzione nautica, dal 9 al 15 settembre, guardando il sistema nella sua interezza nelle città di Gaeta (Istituto Nautico. ITS per la Mobilità Sostenibile e CCPP) e di Genova (Istituto Nautico, ITS – Fondazione Accademia Marina Mercantile, Direzione Marittima).
La situazione attuale del Caboto, non solo è una minaccia per la qualità del percorso formativo dei nostri allievi, ma l’incuria delle Amministrazioni potrà cagionare un danno senza precedenti per il sistema marittimo italiano in quanto il mancato superamento degli Audit comporterà l’esecuzione della Procedura di Infrazione in termini di multa comunitaria, ma, al contempo, comporterà il rischio dell’inserimento del personale marittimo italiano nella c.d. Black List che comporterà l’esclusione dei marittimi Italiani (ben 27.000 di cui circa 8.000 formati presso il Caboto di Gaeta) da ruoli di responsabilità, con conseguente perdita di posti di lavoro.
Inefficienza Amministrativa, pressappochismo politico, egoismi di quartiere e scarsa capacità profetica della classe politica riesce a mettere in difficoltà quel poco di buono che ancora esiste nel Paese … compreso il Caboto.