Statuto comunale, acqua e referendum: il M5S di Formia punta a tre piccioni!

20140619-102950.jpgLa risposta del Comune di Formia alle due proposte di delibera di iniziativa popolare su acqua bene comune e referendum basata sull’applicazione dell’art. 21 comma 2 dello Statuto è proprio quella che ci aspettavamo.
Almeno da un punto di vista tecnico.
Infatti ben sapevamo che il principale ostacolo a qualsiasi modifica dello
Statuto richiesta mediante le proposte di iniziativa popolare previste dall’
art. 18 dello Statuto – che ricordiamo devono essere finalizzate alla tutela di
interessi collettivi, come, nel nostro caso, l’adozione nello Statuto di un
principio etico e sociale che riconosce l’acqua bene comune e di quello che
riconosce ai cittadini l’esercizio del diritto referendario – era appunto il
richiamo nell’art 18 dell’art. 21 comma 2, che esclude arbitrariamente dai
referendum le norme statutarie e i regolamenti e quindi anche dalle delibere di iniziativa popolare.
Questo principio è infatti palesemente lesivo dei diritti dei cittadini e in
contrasto con la L. 267/2000 e quindi va considerato “nullo”. Già discutibile
la sua applicazione nei confronti dei referendum, lo è ancor di più se
disposto contro le delibere di iniziativa popolare, perché per entrambi i casi
non è previsto dalla L. 267/2000, né da quella precedente del ’90 e ha l’
effetto di svuotare di significato il riconoscimento del diritto dei cittadini
a tutelare gli interessi collettivi. Si dà con una mano e con l’altra si
toglie.
Le forme di consultazione e partecipazione popolare previste dall’art. 8 della L. 267/2000, compreso le proposte di delibera ed i referendum, devono essere valutate e discusse dal Consiglio Comunale se orientate a tutelare gli interessi collettivi della cittadinanza ed hanno come unico limite previsto dalla L. 267/2000 il dover “riguardare materie di esclusiva competenza locale e non possono avere luogo in coincidenza con operazioni elettorali provinciali, comunali e circoscrizionali”.Come si fa a tutelare gli interessi collettivi se non si può modificare lo statuto o un semplice regolamento? Si tratta di una
norma “beffa” artatamente inserita all’epoca nello Statuto comunale che va
eliminata a prescindere!
Questa amministrazione nell’esaminare le nostre richieste è andata ben oltre i
60 giorni previsti dalla presentazione previsti dallo Statuto, né tanto meno –
restando in argomento – si è presa la briga di emanare i Regolamenti attuativi
sulla partecipazione popolare chiesti nel lontano luglio 2013 previsti dalla L.
267/2000 e dallo stesso Statuto e già per tutto questo è sanzionabile! Non
volendo procedere in via preliminare alla contestazione dell’art. 21 comma 2 in considerazione della trafila che ne sarebbe seguita e dei tempi dell’
amministrazione, abbiamo puntato sulla presentazione di queste due istanze che riteniamo improcrastinabili e sul loro puntuale rigetto sulla base dell’art. 21 comma 2, in modo da avere da un lato un atto amministrativo di rigetto che lede gli interessi della cittadinanza, da impugnare in separata sede per la sua abrogazione, dall’altra avere comunque agli atti del comune due proposte ben precise su cui il comune può comunque dare una risposta politica alla cittadinanza: tre piccioni con una fava!
Quel che conta infatti per noi è l’aspetto politico e concreto di tutta la
vicenda! Non lo scontro con l’Amministrazione!
Infatti, ora, ammesso e non concesso che per motivi tecnici le delibere non
siano ammissibili, (ma sono ammissibili per illiceità e nullità della norma che
lo esclude!), l’Amministrazione Bartolomeo ha due strade: o ugualmente fa proprie le due istanze, che vengono portate in Consiglio e, speriamo, approvate e con l’occasione si abroga anche l’art. 21 comma 2 ed il richiamo contenuto nell’art.18 e dimostra nei fatti e non a chiacchiere di essere dalla parte dei cittadini, oppure, emulo del suo segretario di partito, con renziana prosopopea procede sulla strada del dispotismo dittatoriale e, permettetecelo di dire, un po’ fascista, negando e limitando i diritti dei cittadini ed affrontando una controversia tecnica con i suoi cittadini e a loro danno!
In questo primo anno di amministrazione Bartolomeo, checché ne dica il nostro Sindaco sull’onda degli effimeri successi renziani, il M5S di Formia ha sempre avuto un atteggiamento positivo e propositivo suggerendo numerosi interventi e provvedimenti che se applicati avrebbero di fatto attuato buona parte del “suo” programma amministrativo, almeno nella parte apparentemente condivisa con il “nostro” programma, nel palese interesse della cittadinanza. E’ un anno che attendiamo risposte, pazientemente, nell’interesse dei cittadini. Adesso siamo al dunque!
Al momento e per il momento, quindi, prendiamo atto della risposta tecnica
emanata, nei cui confronti ci riserviamo le dovute azioni “tecniche” e
attendiamo a breve, crediamo a nome dell’intera cittadinanza, quella più
importante “politica”!

Comunicato del gruppo comunicazione del MoVimento 5 Stelle di Formia